Si sente spesso parlare della necessità di uscire dall’era dei combustibili fossili, la decarbonizzazione prevede l’abbandono di carbone, petrolio e gas naturale. Questo significa che è necessario trovare qualcosa che sostituisca i combustibili fossili in ogni ambito, compreso quello domestico. Scaldarsi e cucinare sono stati sempre più compito del metano, che ha sostituito la legna, il gpl e il carbone, quest’ultimo in modo completo.
Per sostituire il metano senza un ritorno al passato ci sono due tecnologie che possiamo adottare, la cucina a induzione e la pompa di calore. In questo post cercheremo di capire come funziona una pompa di calore, quali sono i suoi pregi e quali i suoi difetti. La prima cosa da dire è che la pompa di calore necessita di energia elettrica per funzionare, la seconda è che per scaldare l’interno di una casa la pompa di calore sfrutta il calore esterno. Il funzionamento è paragonabile a un condizionatore, sfruttando le proprietà dei gas si sposta calore da una parte all’altra. Anche un frigorifero sfrutta il medesimo principio ma ha tutto in una stanza, per cui il suo retro produce calore: spalancare la porta del frigorifero non raffresca la stanza, la riscalda.
E qui sorge il primo dubbio: se fuori fa molto freddo la pompa di calore potrebbe non funzionare?
Vero, c’è una temperatura minima di funzionamento, che solitamente è di 20 gradi centigradi sotto lo zero. Questo vale per le pompe aria-acqua, che prelevano calore dall’aria, le pompe geotermiche sfruttano il calore del suolo che non arriva mai a temperature troppo basse. Venti gradi sotto zero sono una temperatura molto bassa che in Italia si può verificare anche nella pianura Padana, come nel famigerato inverno del 1985, per questo le pompe di calore professionali prevedono una resistenza elettrica che riscalda l’acqua indipendentemente dalla temperatura esterna. Oltre al dipendere dalla temperatura esterna la pompa di calore necessita di un serbatoio di accumulo che contenga una adeguata quantità d’acqua (di solito 20 litri per Kw installato). Il serbatoio per l’acqua, detto puffer, è un contenitore verticale che permette l’accumulo di acqua calda ed è un componente essenziale della pompa usata per produrre anche acqua calda sanitaria.
E’ evidente che uno svantaggio della pompa di calore rispetto a una caldaia classica è che ci sono più componenti e un maggior ingombro e compessità del sistema. Un altro svantaggio è che un elemento esterno, un puffer intern, i collegamenti e la componentistica costano molto di più di una caldaia a gas… ma quanto di più? Una buona caldaia a gas può costare sui 3.500 euro, mentre una buona pompa di calore ha un costo di almeno 15.000 euro. Sembrerebbe non esserci storia, tuttavia va considerato che nel 2025 gli incentivi per le caldaie a gas, anche quelle a condensazione, finiranno, mentre quelli per le pompe di calore continueranno. La spesa più alta rimane e sarà ammortizzata nel tempo, l’installazione di una pompa di calore va considerata come un investimento che richiede qualche anno per diventare redditizio. Va anche detto che se ci si vuole staccare completamente dal gas va messo in conto anche l’acquisto di un piano di cucina a induzione e di un set di pentole idonee.
A questo punto si può chiedere la chiusura del contatore del gas e si ha una casa solamente elettrica, iniziando a risparmiare e senza emettere CO2 e inquinanti come gli ossidi d’azoto. Questi sono i due grandi vantaggi della pompa di calore.
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