
Il fotovoltaico agricolo cambia faccia
L’undici luglio 2024 il D.L. 63/2024 (disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale) è stato votato dalla Camera dei Deputati ed è diventato legge dello stato.
La novità più importante riguardante gli impianti fotovoltaici è la fine dell’installazione di impianti a terra sui terreni agricoli.
Saranno possibili interventi di ricostruzione, modifica o potenziamento di impianti esistenti ma senza ampliare l’area occupata.
In termini spiccioli non si potranno più installare impianti a terra sui terreni coltivati (o potenzialmente coltivabili).
Resta possibili l’installazione di impianti agrovoltaici, che permettano il pascolo (altezza minima da terra 1,30 metri) o la coltivazione (2,10 metri di altezza minima).
Ci sono alcune eccezioni, nello specifico non rientrano nel divieto gli impianti destinati alla costituzione di comunità energetiche rinnovabili (CER) e i progetti attuativi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilenza (PNRR).
La legge permette l’installazione di impianti a terra in vari casi specifici come le cave,le aree entro 300 metri dalle autostrade (il che rappresenta una notevole area totale stante i 7.016 Km della rete autostradale), aree ferroviarie e aeroportuali e aree interne agli stabilimenti industriali.